venerdì 12 dicembre 2008

Fonti Alternative n. 1

Che poi l'automobile che non inquina, non consuma, non costa niente e va come una freccia l'avrebbero pure inventata, ma poi i soliti petrolieri e potentati economici la ostacolano in tutti i modi e non la vendono. La macchina superecologica va a prosciutto cotto rovagnati (il "granbiscotto" della pubblicità).

In effetti poi i suoi problemi li avrebbe anche, sta soluzione. Primo: un distributore di prosciutti cotti ancora lo devono inventare. E soprattutto: come lo gestisci il self service? Chi ti garantisce che i prosciutti poi non se li mangiano?
Guarda che ci sarebbe gente fuori di testa che preferirebbe sfamarsi piuttosto che fare il pieno e vruuum.

giovedì 11 dicembre 2008

Canzone n.1

"Son dorata, son croccante
se mi prendi non resisti.
Noi due soli o in compagnia
ti stordisco d'allegria.
Tutto sogna intorno a me
quando volo via con te."

(confezione "Patatina San Carlo classica", retro, 2008)

mercoledì 10 dicembre 2008

Captcha n.1

quilev
robed
zymen
cubbea
shizinge
hansed
spesin
binel
crolfo
gleawfi
edths
dentive
adenc
ement
glytedis
gulstor
halogr
parcrac
neldecti
swardia
siblesto
adastedr
exalib
flersc
anter
steweeti
luropsg
guarke
melshi
pardi
insurds

(abbiamo trasmesso 31 parole generate dal CAPTCHA di blogger)

martedì 25 novembre 2008

Favola Tiepida n.4

C'era una volta, in un regno fatato lontano, un piccolo e buffissimo Re pelato che regnava su un popolo bue che lo adorava in modo imbarazzante.

mercoledì 19 novembre 2008

Favola Tiepida n.3

C'era una volta un paese lontano perso in mezzo alle foreste, in cui allignava un grosso lupo cattivo che terrorizzava gli abitanti, non lasciava avvicinare nessuno, sbranava i bambini e toglieva l'ICI ai beni ecclesiastici così, come se niente fosse (di questo però nessuno si lamentava).

Tutto il paese era terrorizzato dal canis lupus king size, e quindi fu chiamato un coraggioso cavaliere che venisse a uccidere la mala bestia. Il cavaliere senza macchia e senza paura partì una mattina di settembre come cantavano i Nomadi, ma poi a un certo punto perse la strada, il lupo morì di cimurro, e finito lì il discorso.

martedì 18 novembre 2008

Favola Tiepida n.2

C'era una volta un ciabattino che aveva tre figli, a cui un giorno disse: figlioli miei dovete andare per il mondo a cercarvi fortuna, perché io a voi non so provvedere. Il primo figlio prese le sue cose, andò, e di lui non si seppe più nulla. Anche il secondo figlio partì, in cerca di ventura, e anche di lui non si seppe più nulla. Il terzo, il più piccolo partì anche lui, mandò poi una volta una cartolina da Voghera dicendo che si era sposato con un'operatrice ecologica procace, e poi anche di lui non si seppe più nulla.

venerdì 14 novembre 2008

Favola Tiepida n.1

C'era una volta un re che aveva tre figli; all'improvviso lassù fra le montagne, ai confini di quel regno apparve un drago immenso, che sputava fuoco e fiamme dalla bocca e parcheggiava sempre in seconda fila.

Il Re aveva molta paura dei draghi, e quindi disse ai suoi figli: "Figli miei, io sono molto vecchio e anziano, ciò tanto colesterolo e non posso andare a combattere il drago: ci andrete voi, che siete baldi cavalieri. Chi di voi ucciderà il drago, erediterà il mio trono, il mio scettro, la mia corona e il mio regno".


Il più grande dei tre figli si offrì per primo di andare a uccidere la mala bestia: lucidò la sua spada, fece lucidare anche il cavallo, partì una mattina presto che albeggiava e si diresse verso le montagne. Quando lo vide da distante si fece coraggio e gli si lanciò addosso per trafiggerlo con la lancia: il drago lo incenerì insieme al cavallo con una sola fiatata.

Il Re allora si prese ancora più spavento, e anche il secondo figlio volle tentare la fortuna: anche lui lucidò la sua spada, anche lui fece lucidare il cavallo, e anche lui partì una mattina presto che albeggiava e si diresse verso le montagne. Quando fu vicino al drago, anche lui lanciò al galoppo il cavallo, lancia puntata verso il drago, e anche lui finì incenerito, insieme al cavallo.

Il Re cadde ancora più in disperazione: vedendolo così afflitto, anche i più piccolo dei figli volle tentare di sconfiggere la mala bestia: il padre non voleva lasciarlo partire, ma lui non voleva sentire ragioni, insisteva, diceva "babbo, non preoccuparti, io sono più furbo e intelligente dei miei fratelli, e saprò come cavarmela". Lucidò la spada, lucidò il cavallo, e una mattina presto partì, partì verso le montagne. Giunse in vista del drago, si lanciò al galoppo con il cavallo, e anche lui finì incenerito, e il cavallo con lui.

Il Re morì di crepacuore: aveva aver perso tre bei cavalli. E il drago? Sta bene, grazie.

Quasi Haiku n.1

Vederti ridere
amare un cinghiale:
stessa cosa.

venerdì 7 novembre 2008

FLAVIO BRIATORE:

scrittore, filosofo e uomo di cultura dell'Italia Antica, autore di "Opere Morali", "Omo de panza omo de sostanza" e "Una Vita Col Vaffanculo", romanzi di grande respiro e profonda ghirba filosofica, che vendettero milioni di copie lungo tutto il XXI secolo.

Flavio Briatore su insignito del Premio Nobel per la Cosa, Comesichiama, Quella roba lì, Quella dei libri, Dai Che Hai Capito Cosa Voglio Dire, Ecco, la Letteratura! nel 2019, e il suo esempio di fulgida esistenza dedita al lavoro, all'impegno culturale, al progresso della società e all'edonismo rappresentò un Modello Morale per tutti i Buffi Abitanti dell'Antica Buffa Italia, contribuendo a dare speranza, forza e saggezza a quei Buffi Italiani che si ritrovavano a vivere nei tempi oscuri e calamitosi del Medioevo Ultimo Scorso.

Divenne Presidente della Buffa PseudoRepubblica Italiana nel 2025, e introdusse la simpatica tradizione delle Mignotte al Quirinale, trasformando il Palazzo Presidenziale in un Bordello aperto al pubblico.

Nulla ci è pervenuto dei suoi scritti, tutti andati perduti nelle Catastrofi Ambientali del XXII e del XXIII secolo.

mercoledì 29 ottobre 2008

PARCHEGGIO:

antico animale vissuto nel Medioevo Ultimo Scorso (secc. XX-XXI), protagonista di molti racconti popolari degli Antenati. Il suo habitat naturale era probabilmente costituito dalle Città, e fu oggetto di una caccia spietata e sanguinosa da parte dell'uomo: molto apprezzate erano le carni del Parcheggio, tenere sostanziose e contundenti, nonché la candida pelliccia, morbida vellutata ed inutile.

Gli antenati andavano a caccia del Parcheggio almeno in dieci alla volta, ciascuno a bordo delle spietate AUTOMOBILI (v.), ammassandosi l'uno contro l'altro nel tentativo di stritolare le povere bestiole sotto le ruote, sterminando così in breve tempo intere popolazioni di Parcheggi. Curiosa la leggenda che riguarda la scomparsa del Parcheggio dalla faccia della Terra: secondo i racconti dell'epoca il grazioso animaletto si estinse definitivamente nel 2012, in concomitanza con l'entrata in vigore della legge che obbligava chiunque avesse due gambe a possedere almeno due automobili (strane superstizioni oscure degli Antenati, boh, vassapere). Chiunque comprò due auto, in breve tempo tutta la superficie della Terra si ricoprì di quelle bestie voraci, e il povero e tenero Parcheggio sparì: l'ultimo esemplare di Parcheggio fu avvistato nelle campagne Provenzali, nell'antica Francia.

Curiosamente, nessuna rappresentazione né fotografia del Parcheggio è pervenuta fino ai giorni nostri: ciò ha fatto supporre agli studiosi del XXIV secolo che si tratti di un Animale Immaginario dei Tempi Antichi, e che in realtà non sia mai esistito.